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WE, US AND OTHER GAMES
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET [IT]
Teatro Brancaccio
Durata | 60′
Regia e Coreografia | Dunja Jocic
Drammaturgia | Nikola Zavisic
Musiche | Renger Koning
Interpreti | Anita Bonavida, Lorenzo Capozzi, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirdita, Alessandro Piergentili, Miriam Raffone, Martina Staltari
Attore | Milutin Dapcevic
Testo originale | Barbi Markovic
Light Design | Marco Policastro
Traduzione testo | Mascha Dabic
Costumi | Anna Coluccia
Direzione tecnica | Marco Policastro
Direzione generale | Valentina Marini
Produzione | Spellbound – con il contributo del Ministero della Cultura
In co-produzione con | Birds Productions, Bolzano Danza
Contributi fotografici della pagina | A. Macchia
sinossi
Per la prima volta la coreografa serba-olandese Dunja Jocic firma un lavoro a serata su commissione per Spellbound Contemporary Ballet con cui aveva già collaborato nel 2016 in occasione del progetto La Mode diretto da Tomoko Mukayiama.
“Tutti quelli che sapevano farlo se ne andarono nel mondo digitale“.
Anche se i recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale hanno sconvolto il mondo, è chiaro che la sua evoluzione è ancora agli inizi. Gli sviluppi della nanotecnologia e dell’emulazione di cervelli seguono le sue orme e presto raggiungeranno risultati che vanno oltre la nostra più fervida immaginazione. Nel suo nuovo pezzo, Jocic ci porta in un viaggio nella tana del coniglio nel possibile futuro che ci attende. Vediamo un padre, rimasto nel mondo analogico (precedentemente chiamato “mondo naturale”), che si mette alla ricerca della figlia che ora vive in un gioco chiamato “The Living Project“.
Quando il mondo come lo conosciamo diventa invivibile, a chi rivolgersi se non al mondo digitale? Ma che tipo di mondo potrebbe essere?
spellbound contemporary ballet
Spellbound Contemporary Ballet, prodotta da Associazione Spellbound, nasce nel 1994 per volontà del coreografo Mauro Astolfi cui si è aggiunta alla guida due anni dopo Valentina Marini con cui la compagnia ha avviato una intensa attività di internazionalizzazione. Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano internazionale, convincendo le platee dei principali Festival di Europa, Asia, Americhe. Dal 2015 la struttura allarga il proprio campo d’azione accogliendo anche altri artisti in produzione in una rinnovata visione plurale. Le attività di Spellbound infatti, oltre alla centralità autoriale del coreografo Mauro Astolfi, principale coreografo residente,abbracciano una serie di progetti in rete anche con altri artisti e istituzioni su scala internazionale, come la coproduzione internazionale “Pa|Ethos” a firma del coreografo tibetano Sang Jijia in collaborazione con Fabbrica Europa, Scuole Civiche Paolo Grassi, Marche Teatro, Bejing Dance Festival, “La Mode“, installazione a firma di Tomoko Mukayiama e Tojo Ito che ha inaugurato il National Taichung Theater a Taiwan nell’ottobre 2016, la performance installazione “R e Mark” a cura del coreografo Sang Jijia in rete produttiva con Fondazione Fabbrica Europa , City Contemporary Dance Company Hong Kong, Versilia Danza, il progetto “Collapse” a firma di Francesco Sgrò , la coproduzione in partnership con Grand Theater de Luxembourg nel 2019 in collaborazione con Jean Guillaume Weis, già artista presso Tanztheater Wuppertal Pina Baush, Spellbound 25 a firma di Astolfi, Marcos Morau, Marco Goecke in occasione del venticinquennale nel 2020 e il recente “We, us and other games” a firma di Dunja Jocic in collaborazione con Bolzano Danza. Dal 2000 l’attività di Spellbound è sostenuta dal Ministero della Cultura e dal 2022 è accreditata nel ruolo di Centro di Produzione Nazionale della Danza di Roma con il più ampio progetto ORBITA | Spellbound co-diretto da Mauro Astolfi e Valentina Marini.